Le bacche di caffè: gli antichi utilizzi gastronomici
Le bacche di caffè e le loro proprietà rinvigorenti erano molto conosciute già in tempi antichissimi, ben prima dell’avvento dei processi di torrefazione; tuttavia l’utilizzo che se ne faceva era piuttosto lontano da quello a noi familiare al giorno d’oggi. Le prime tracce ufficiali di un antenato del caffè risalgono al 1454, anno in cui il governo yemenita approvò il consumo di una bevanda di nome quishr, preparata mettendo in infusione l’intera bacca di caffè essiccata e macinata insieme al chicco, oppure bollendone soltanto le bucce leggermente tostate. In Abissinia invece si usava impastare le bacche di caffè essiccate con burro e sale in un composto che dava origine ad una sorta di pani aromatici dalle proprietà corroboranti, consumati da viaggiatori e guerrieri durante lunghi spostamenti. Possiamo inoltre ritrovare indizi di come il caffè veniva anticamente utilizzato spostandoci nelle zone di coltivazione, in Etiopia in particolare, dove tribù locali usano ancora oggi masticarne le foglie o utilizzarle nella preparazione di focacce ed infusi o ancora consumare i chicchi di caffè macinati mischiati a grasso animale.